Il racconto:
Si tratta del racconto in prima persona di un narratore anonimo, che si sforza di convincere il lettore della sua sanità mentale mentre descrive un omicidio da lui commesso. L’assassinio è pianificato con cura, ma alla fine il senso di colpa del narratore si manifesta – forse un’allucinazione – sotto forma di suono: quello del cuore dell’anziana vittima, che ancora batte…
Lo spunto:
L’autore basò questo intreccio su due fonti letterarie che possiamo identificare con sicurezza, perché sappiamo per certo che Poe le conosceva. La principale ispirazione fu la descrizione, opera di Daniel Webster, di un crimine reale commesso nel Massachussetts, che vedeva John Francis Knapp ingaggiare Richard Crowninshield Junior per derubare e uccidere Joseph White. I delinquenti furono acciuffati e Crowninshield si suicidò, ma Knapp fu condotto in tribunale e condannato. Fonte secondaria è Confessione trovata in una prigione all’epoca di Carlo Secondo, opera di Charles Dickens. Qui, un assassino racconta di come ha ucciso il suo nipotino per impadronirsi delle sue ricchezze, piazzando poi la sua seggiola sopra la tomba segreta del bambino in presenza di due visitatori. In parte, il criminale di Dickens non sopportava il bambino perché non riusciva a guardarlo negli occhi.